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Entrando oggi nella chiesa di San Martino Spino, è possibile ammirare nuovamente due opere di grande valore storico, artistico e spirituale: la Sacra Famiglia e il San Sebastiano. Le tele sono rientrate nella loro sede originaria nel mese di Settembre 2025, dopo essere state custodite per oltre tredici anni presso il Centro di Raccolta di Sassuolo a seguito del sisma del 2012.
A mostrarle con orgoglio ai fedeli è don Arnaud Giegue Tametsop, parroco di San Martino Spino. Durante il lungo periodo di trasferimento, le opere sono state seguite con attenzione e competenza dalla dottoressa Maria Grazia Gattari, direttrice del Centro di Raccolta di Sassuolo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, la cui presenza costante ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per la tutela del patrimonio artistico colpito dal terremoto.
Il rientro delle opere rappresenta un momento significativo per la comunità locale, che ritrova due testimonianze importanti della propria storia e della propria identità. La Sacra Famiglia è stata collocata nella Cappella di Santa Rita, mentre il San Sebastiano è stato ricollocato nella cosiddetta Cappella del Crocifisso, in una posizione che, secondo le fonti orali, corrisponde alla sua collocazione originaria antecedente al secondo dopoguerra.
Sul rientro e sul valore delle opere, è stata raccolta una riflessione di S.E. Mons. Francesco Cavina, Vescovo emerito, che ha sottolineato il significato profondo di questo ritorno dopo tredici anni, soffermandosi sul contenuto iconografico e spirituale delle due tele. Mons. Cavina richiama in particolare la forza simbolica della Sacra Famiglia, caratterizzata da una scena intima e intensa, e la figura del San Sebastiano, venerato nel territorio come intercessore e protettore, soprattutto in relazione alle malattie reumatiche, in un contesto ambientale storicamente segnato da condizioni climatiche difficili.
Il San Sebastiano, databile alla seconda metà del XVII secolo e riconducibile a una copia da Guercino, si distingue per una rappresentazione raccolta e meditativa del santo, raffigurato in dialogo con il Cielo, in attesa, più che nel pieno della sofferenza. Un’immagine che invita alla contemplazione e alla riscoperta di una devozione radicata nel territorio.
Il rientro della Sacra Famiglia e del San Sebastiano restituisce alla chiesa di San Martino Spino non solo due opere d’arte, ma anche una parte viva della memoria collettiva della comunità, offrendo a fedeli e visitatori l’occasione di riscoprirne il valore storico, culturale e spirituale.

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Ultimo aggiornamento: 17-12-2025, 10:34
