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Un deciso passo avanti per la sanità dell’Area Nord modenese, all’insegna della qualità dell’assistenza, della presa in carico del paziente e della collaborazione tra ospedale e territorio.
All’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola sono stati inaugurati la nuova Terapia semintensiva multidisciplinare e l’area di degenza di medicina a indirizzo cardiovascolare, che insieme offrono otto nuovi posti letto dedicati ai pazienti complessi. Contestualmente è stato avviato anche un progetto innovativo per il post-dimissione, pensato per garantire continuità assistenziale ai pazienti ad alto rischio clinico.
L’inaugurazione del nuovo reparto, realizzato grazie a un investimento regionale di 300mila euro, si è svolta questa mattina alla presenza della sindaca di Mirandola, Letizia Budri, dei sindaci dell’Area Nord, del presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, del direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mattia Altini, della direttrice sanitaria, Romana Bacchi, del direttore amministrativo, Luca Petraglia, e della direttrice del Distretto di Mirandola, Annamaria Ferraresi.
Erano inoltre presenti la direttrice del Presidio Ospedaliero, Giulia Ciancia, e i direttori delle unità operative coinvolte: Fabio Gilioli (Medicina Interna), Alessandro Pignatti (Rianimazione), Carlo Ratti (Cardiologia) e Alessandro Andreani (Pneumologia).
I nuovi servizi attivati
La Terapia semintensiva multidisciplinare è una nuova area ad alta intensità di cura con quattro posti letto monitorati, destinata a pazienti con quadri clinici complessi — come scompenso cardiaco severo, insufficienza respiratoria con ventilazione non invasiva o condizioni post-chirurgiche fragili.
Il reparto, dotato di impianti per la gestione di flussi d’aria a pressione negativa per contenere il rischio infettivo, consente un monitoraggio multiparametrico e una gestione integrata tra internisti, pneumologi e anestesisti. Il decorso medio sarà di 3-5 giorni, contribuendo a migliorare la gestione dei flussi di pazienti in tutto l’ospedale.
Accanto a essa, l’area di degenza di medicina a indirizzo cardiovascolare — in continuità con la degenza pneumologica — dispone di altri quattro posti letto destinati a pazienti con prevalente sintomatologia cardiovascolare e comorbidità. Il percorso diagnostico-terapeutico sarà condiviso quotidianamente da cardiologi e internisti.
È inoltre partita la nuova area diurna internistica per il post-dimissione ad alto rischio clinico, un servizio innovativo che rafforza il legame tra ospedale e territorio. Il progetto, realizzato in collaborazione tra l’Azienda Usl di Modena e l’Azienda Servizi alla Persona di Mirandola, mira a garantire continuità assistenziale ai pazienti dimessi ma considerati a rischio di riacutizzazione o di nuova ospedalizzazione.
Il percorso prevede l’attivazione della Centrale operativa territoriale, la presa in carico domiciliare entro sette giorni, il monitoraggio telefonico da parte dell’équipe infermieristica, una visita ambulatoriale entro 15-20 giorni, il coinvolgimento del medico di medicina generale e, a circa un mese dalla dimissione, un raccordo finale multidisciplinare per definire percorsi di cura personalizzati.
"Quello di oggi è un traguardo importante, frutto di un percorso atteso e condiviso - afferma l'assessore alle Politiche per la salute Massimo Fabi- L'attivazione delle nuove aree rappresenta un investimento strategico per rafforzare ulteriormente l'ospedale di Mirandola come presidio capace di rispondere in modo sempre più efficace, tempestivo e completo ai bisogni di salute della comunità. Con il potenziamento dell'offerta assistenziale puntiamo a consolidare una rete ospedaliera fondata sulla valorizzazione delle specificità di ogni presidio e sull'eccellenza professionale degli operatori. Un sistema di integrazione ospedale-territorio, quello che stiamo realizzando nell'Area Nord, che guarda al futuro della sanità pubblica emiliano-romagnola: un sistema capace di innovare e di crescere restando saldamente radicato nella comunità e nei suoi bisogni di salute".
“Con questi nuovi servizi – sottolinea il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mattia Altini – facciamo un passo importante nel percorso di evoluzione dell’Ospedale di Mirandola, in coerenza con il progetto di integrazione della sanità nel sistema del nord modenese. Stiamo costruendo una rete ospedaliera sempre più complementare, nella quale Mirandola e Carpi rafforzano le proprie vocazioni e si integrano per garantire ai cittadini una risposta efficace e di qualità, vicina ai bisogni di salute del territorio.”
“L’apertura della nuova Terapia semintensiva multidisciplinare e dei nuovi servizi clinici – dichiara la sindaca di Mirandola, Letizia Budri – rappresenta un passo significativo nel percorso di consolidamento del ruolo centrale dell’Ospedale Santa Maria Bianca, presidio di riferimento per tutti i cittadini dell’Area Nord. Mirandola si conferma snodo strategico e affidabile della rete sanitaria provinciale, capace di coniugare innovazione, qualità delle cure e integrazione con il territorio. Come Amministrazione continueremo a vigilare con determinazione affinché il rafforzamento del nostro ospedale prosegua in modo concreto e costante, nell’interesse dell’intera comunità. Il Santa Maria Bianca è, e deve rimanere, un punto fermo della sanità pubblica modenese.”

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Ultimo aggiornamento: 07-11-2025, 12:26
